Dallo scorso anno è in corso a Crotone la Peer Education. I 16 Peer, selezionati nelle classi terze, hanno seguito un percorso di formazione, condotto dalla Dott.ssa Alessandra Siniscalchi e dalla Dott.ssa katia Lupia con la preziosa collaborazione ed il supporto della docente referente, la Professoressa Patrizia Rizzitelli.
Degli studenti formati, ben 7 Peer, Iolanda Calabrese, Kevin Adamo , Federica Zizza, Andrea Bartolotta, Alessandra Gallina, Dominika Kostecka e Maria Villirillo (sotto la continua formazione e supervisione delle psicologhe responsabili del progetto, che hanno fermamente creduto nelle loro capacità) sono scesi letteralmente in campo con il Progetto Accoglienza, conducendo tre incontri in due classi prime: la 1^ A dell’Istituto “Pertini” e la 1^ C dell’Istituto “Santoni”. Complimenti ragazzi!
Leggiamo alcuni estratti delle loro osservazioni.
“Parte del 1° incontro si è basato innanzitutto sulla presentazione del progetto Di.Sco.Bull ai ragazzi, sulla scoperta della partecipazione attiva o meno di ogni ragazzo all’interno della classe e sulla speranza di una migliore unione tra i componenti della classe stessa affinché imparassero a conoscersi e a rispettarsi l’un l’altro.”
“Come prima cosa abbiamo introdotto e spiegato il progetto, successivamente ci siamo presentati, descrivendo il nostro passaggio dalle scuole medie a quelle superiori, dando un colore che lo rappresentasse.”
“Nel fare questa attività ci siamo sentiti bene e ci siamo voluti mettere in gioco. Al primo incontro due di noi erano un po’ in tensione prima di iniziare, ma nonostante questo, e alcune iniziali difficoltà nel gestire i ragazzi, siamo stati “attivi” nell’intervenire: crediamo di essercela cavata più che bene.”
“Inoltre ora capiamo meglio quello che succede nelle nostre classi, riusciamo a vedere le cose in maniera diversa rispetto a prima.”
“Tra i nostri obbiettivi vi era sicuramente quello di familiarizzare con i concetti di rispetto, di tolleranza e di fiducia, ma anche quello di esplorare con attività varie e divertenti le potenzialità ed i punti di debolezza presenti nei gruppo-classe.”
“Abbiamo visto con i loro occhi i loro problemi, ci siamo rispecchiati in loro, rivedendoci qualche anno fa: ciò ci ha permesso di riconoscere benissimo le loro ansie e le loro paure ed è per questo che vogliamo dare loro il buon esempio, spronandoli ad imparare ad affrontare le difficoltà e offrendo il nostro aiuto sia scolastico che psicologico.”
“Dal canto nostro, anche noi Peer Educator ci sentiamo molto soddisfatti del lavoro svolto, poiché oltre ad essere riusciti a conoscere queste classi individuando i loro punti di forza e di debolezza, abbiamo spronato i ragazzi a conoscersi meglio, ed ad essere dei soggetti attivi nel cambiare le cose, le loro cose. Siamo riusciti a instaurare un rapporto di fiducia con le classi prime, sperando che le nostre attività e i nostri consigli gli siano utili per crescere insieme nel migliore dei modi.”
“Quest’esperienza insieme ai ragazzi di prima ci ha permesso di conoscerli meglio e ha spronato loro a tal punto da non fargli veder l’ora di reincontrarci, ne sono una testimonianza sia i loro diversi messaggi di posta su internet da noi ricevuti e sia un bel cartellone – appeso in classe – con scritto il titolo scelto la volta precedente “UNITI PER CASO”, il quale ci ha molto stupiti e al contempo estasiati; ci ha fatto inoltre capire non solo quanto fossero entusiasti i ragazzi ma anche quanto è gratificante per noi la loro gioia, capace di ripagare il nostro impegno.”